L'alfabeto polacco si scrive con 32 lettere dell'alfabeto latino: a ą b c ć d e ę f g h i j k l ł m n ń o ó p r s ś t u w y z ź ż, arricchite da segni diacritici come l'ogonek (Ą ą Ę ę), l'accento acuto (Ć ć Ń ń Ó ó Ś ś Ź ź), la barra obliqua (Ł ł) e il punto superiore (Ż ż). Fa inoltre uso di 7 digrammi, detti dwuznaki (ch, cz, dz, dź, dż, rz, sz). Le lettere Q, V e X vengono utilizzate solo in termini derivati o di origine straniera.
Fonetica
Il sistema vocalico polacco non è particolarmente complesso e comprende 8 vocali, generalmente scritte nel sistema ortografico polacco come a, e, i, y, o, u, ą, ę. Le vocali a, e, i, o, u si pronunciano come in italiano (con suoni aperti per la "e" e la "o") mentre la vocale y ha un suono intermedio tra una "e" chiusa italiana e una "i" (è molto simile al suono inglese in per es. "bit"). Le vocali ą ed ę rappresentano i vocali nasali /ɔ̃/ e /ɛ̃/ che non esistono in italiano, simili (ma non uguali) ai suoni trascritti in francese come "-on" e "-in". Le vocali nasali erano presenti nella lingua proto-slava ma si sono perse in tutte le lingue slave moderne a parte il polacco.
Il sistema di consonanti polacche è complesso e comprende 35 consonanti. Ad esempio, alcune consonanti palatali polacche (ć dź ś ź) non esistono in italiano; le consonanti palatali (chiamate nella tradizione grammaticale slava "molli") sono scritte con il segno grafico che in italiano corrisponde all'accento acuto usato per le vocali. Ovviamente tale segno grafico in polacco non ha nulla a che vedere con l'accento tonico, che in polacco cade solitamente sulla penultima sillaba delle parole (come in italiano). La distinzione tra consonanti "dure" (=non palatalizzate) e "molli" è di fondamentale importanza non solo per una corretta pronuncia ma anche perché parole terminanti con una consonante molle o dura seguono regole di declinazione diverse. Possiamo segnalare che anche in italiano abbiamo due coppie di consonanti che esemplificano il concetto di opposizione tra consonanti molli e dure: "n" e "gn" (di per es. gnomo) e "l" e "gl" (di per ese. egli).
Le differenze dialettali in polacco sono relativamente piccole. Tra quelli che maggiormente si distinguono ci sono il dialetto della Slesia e il dialetto montanaro, parlato nei rilievi montuosi dei Carpazi occidentali, anche detti Monti Tatra, nei pressi della nota località di Zakopane, vicino al confine slovacco.
Accento
In polacco non esiste alcun accento grafico. Esiste bensì un segno diacritico che può assomigliargli (ń, ś, ć, ź) che comunque non ha nulla a che vedere con un accento, ma indica che quella consonante non è dura ma molle. L'accento tonico, come capita molto spesso anche in italiano, cade di regola sulla penultima sillaba (serwetka, tovagliolo; woda, acqua; zatrzymywać, fermare).
Caratteristiche grammaticali
Nella lingua polacca non ci sono articoli (kapelusz può significare cappello, un cappello o il cappello a seconda del contesto). Ci sono due numeri grammaticali (singolare e plurale). Al singolare ci sono tre generi grammaticali (maschile, femminile, neutro). Al plurale, invece, funziona un'altra distinzione: tra il virile (persone maschili) e il non-virile (le altre persone, animali e oggetti). Per esempio il sostantivo mechanik (meccanico) è maschile e virile, kot (gatto) è maschile e non-virile, studentka (studentessa) è femminile e non-virile. Ci sono sette casi: nominativo, genitivo, dativo, accusativo, strumentale, locativo, vocativo. Nella coniugazione dei verbi ci sono tre tempi (presente, futuro, passato) e tre modi (indicativo, condizionale, imperativo). Come nella maggior parte delle altre lingue slave, anche in polacco si è conservato l'aspetto verbale che contraddistingue i verbi in perfettivi (dokonane), che designano un'azione compiuta, e imperfettivi (niedokonane), che indicano un'azione incompiuta, in via di svolgimento, abituale o ripetuta nel tempo.
Sostantivi
La classificazione suddetta per i sostantivi è più utile da un punto di vista strettamente grammaticale piuttosto che didattico. Didatticamente è molto più produttivo imparare le regole di derivazione della desinenza a seconda del caso, piuttosto che suddividere i nomi in classi. Il fatto che un nome sia personale o meno ha importanza in alcuni casi grammaticali mentre per altri è più importante che il suono consonantico finale (tema) sia duro o molle quindi si ricorderà la regola solo in tali casi; per altri si distingue tra esseri animati ed inanimati.
Più in generale per questa lingua, è più semplice imparare le regole caso per caso piuttosto che tentare di raggruppare le parole in classi (metodo invece molto utile in latino). Ad esempio si può riassumere lo strumentale con poche regole:
- maschile e neutro singolare: -em; femminile singolare ą
- plurale (tutti i casi): -ami
a) Nome maschile di cosa inanimata: czas, "tempo"
Note: Acc = gen.; voc. s. = loc. s.; des. gen.: -a, -u
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) |
Nominativo (mianownik) | czas | czasy |
Genitivo (dopełniacz) | czasu | czasów |
Dativo (celownik) | czasowi | czasom |
Accusativo (biernik) | czas | czasy |
Strimentale (narzędnik) | czasem | czasami |
Locativo (miejskownik) | czasie | czasach |
Vocativo (wołacz) | czasie | czasy |
b) Nome maschile virile: inżynier, "ingegnere"
Note: acc. = gen.: -a; voc. s. = loc. s.; nominativo pl.: -owi
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) |
Nominativo (mianownik) | inżynier | inżynierowie |
Genitivo (dopełniacz) | inżyniera | inżynierów |
Dativo (celownik) | inżynierowi | inżynierom |
Accusativo (biernik) | inżyniera | inżynierów |
Strimentale (narzędnik) | inżynierem | inżynierami |
Locativo (miejskownik) | inżynierze | inżynierach |
Vocativo (wołacz) | inżynierze | inżynierowi |
c) Nome maschile di cosa animata (non virile): kot, "gatto"
Note: simile al virile ma senza desinenza "-owie"
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) |
Nominativo (mianownik) | kot | koty |
Genitivo (dopełniacz) | kota | kotòw |
Dativo (celownik) | kotowi | kotom |
Accusativo (biernik) | kota | koty |
Strimentale (narzędnik) | kotem | kotami |
Locativo (miejskownik) | kocie | kotach |
Vocativo (wołacz) | kocie | koty |
d) Nome femminile: firma, "ditta".
Note: acc. -ę, strum. ą; voc.: -o, -u
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) |
Nominativo (mianownik) | firma | firmy |
Genitivo (dopełniacz) | firmy | firm |
Dativo (celownik) | firmie | firmom |
Accusativo (biernik) | firmę | firmy |
Strimentale (narzędnik) | firmą | firmami |
Locativo (miejskownik) | firmie | firmach |
Vocativo (wołacz) | firmo | firmy |
e) Nome femminile con consonante finale: wilgoć, "umidità"
Note: nom. = acc.
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) |
Nominativo (mianownik) | wilgoć | wilgocie |
Genitivo (dopełniacz) | wilgoci | wilgoci |
Dativo (celownik) | wilgoci | wilgociom |
Accusativo (biernik) | wilgoć | wilgocie |
Strimentale (narzędnik) | wilgocią | wilgociami |
Locativo (miejskownik) | wilgoci | wilgociach |
Vocativo (wołacz) | wilgoć | wilgoci |
f) Nome neutro con desinenza in -o: wino, "vino"
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) |
Nominativo (mianownik) | wino | wina |
Genitivo (dopełniacz) | wina | win |
Dativo (celownik) | winu | winom |
Accusativo (biernik) | wino | wina |
Strimentale (narzędnik) | winem | winami |
Locativo (miejskownik) | winie | winach |
Vocativo (wołacz) | wino | wina |
g) Nome neutro con desinenza in -e: czytanie, "lettura"
Caso (przypadek) | Singolare (liczba pojedyncza) | Plurale (liczba mnoga) |
Nominativo (mianownik) | czytanie | czytania |
Genitivo (dopełniacz) | czytania | czytań |
Dativo (celownik) | czytaniu | czytaniom |
Accusativo (biernik) | czytanie | czytania |
Strimentale (narzędnik) | czytaniem | czytaniami |
Locativo (miejskownik) | czytaniu | czytaniach |
Vocativo (wołacz) | czytanie | czytania |